Tra discussioni (spesso inutili) e contrasti: a che punto è il bilancio italiano

La Commissione Europea chiede chiarimenti all’Italia sul bilancio, in merito alla riduzione programmata del debito per il 2020.

Mentre le forze di maggioranza cercano di trovare accordi sui punti politicamente più spinosi della manovra, approvata “salvo intese” (cioè facendo strada ad emendamenti e correttivi durante l’iter parlamentare e lasciando quindi spazio ad “attacchi e scorribande” dell’ultimo minuto), la Commissione intende chiarire se l’Italia andrà a ridurre effettivamente il proprio debito sin dal prossimo anno visto che dai numeri inviati emergono discrepanze rispetto all’impegno, preso in estate, di ridurre il disavanzo strutturale

La Commissione ha preso atto della richiesta di flessibilità italiana a causa degli eventi eccezionali e attende le risposte italiane avendo di fronte a se’ due settimane per esprimere parere formale sul bilancio.

Le forze di maggioranza intanto si confrontano sui temi più sensibili da un punto di vista politico, anche se meno impattanti da quello numerico visto che l’80% della manovra va a disinnescare le clausole iva:

-la possibile rimodulazione delle sanzioni per esercenti e professionisti che non accettano pagamenti a mezzo pos,

– il tetto all’uso del contante,

– la web tax,

-la riduzione delle agevolazioni fiscali sui rimborsi gasolio per autotrasporto,

– la tassa sulla plastica, che tenderà a modificare comportamenti ed abitudini e da cui il Governo si attende circa 1 miliardo di introiti,

– la tassa sullo zucchero, che rischia di penalizzare una gran parte del settore alimentare,

– la modifica della percentuale della cedolare secca sugli affitti (programmata dal 10 al 15% che potrebbe arrivare ad una ipotesi mediana del 12,5%)

-una possibile variazione della flat tax per le partite iva.

Ciò mentre il Paese è pressoché immobile di fronte a gravi temi come:

-Ilva, per la quale lo scudo penale resta un rischio per gli investitori e la maggioranza propone un ordine del giorno affinché il Governo si impegni su un percorso progressivo di decarbonizzazione salvando l’occupazione,

-Alitalia, per la quale si fanno strada proroga e altro finaziamento sulle spalle dei contribuenti

e mentre comunque le clausole di salvaguardia, ed il possibile aumento dell’iva, si ripresenteranno anche per il 2021.

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