27 novembre 2017
E’ stata approvata da entrambi i rami del Parlamento la delega al Governo per portare una nuova disciplina alla gestione delle crisi di impresa.
L’impianto generale della normativa del fallimento risaliva al 1942: dopo 75 anni la procedura fallimentare esce per sempre dalla legge,
facendo scomparire definitivamente i termini fallimento e fallito.
L’attuale disciplina esistente sarà infatti completamente sostituita dalla procedura di LIQUIDAZIONE GIUDIZIALE,
che considererà come fisiologica e possibile una crisi nel ciclo dell’attività di impresa e del mercato.
La procedura di crisi non sarà più un deterrente per chi volesse riprendere, dopo un’esperienza negativa, una nuova attività: chi ha capacità imprenditoriale potrà ritentare senza subire nessuno stigma sociale.
MECCANISMI DI ALLERTA
Il punto fondamentale della nuova disciplina saranno gli “indicatori di allerta”.
Questi indicatori faranno emergere anticipatamente le possibilità di una futura crisi ed aiuteranno ad evitare che la stessa diventi irreversibile.
Gli elementi di allerta saranno di tipo confidenziale, aiuteranno perciò ad evitare che la crisi emerga quando ormai sia troppo tardi.
OBIETTIVI
Con la nuova procedura sarà dato sostegno alle imprese per fare in modo che le stesse arrivino ad una composizione assistita della crisi, coadiuvate da un organismo appositamente costituito presso le Camere di Commercio, e si evitino conseguenze negative a dipendenti, fornitori e clienti.
La dichiarazione pubblica di crisi, con l’apertura di una procedura giudiziale, sarà solo eventuale, ed avrà luogo soltanto nel caso di esito negativo della composizione assistita presso la Camera di Commercio.
CHI GESTIRA’ LA SITUAZIONE DI CRISI
Il debitore verrà assistito e coadiuvato durante il periodo di composizione della crisi, da un organismo istituito presso la Camera di Commercio (di riferimento territoriale del luogo ove si esercita l’attività) per individuare una soluzione di accordo con i creditori.
L’organismo sarà composto di 3 esperti professionisti : uno designato dalla Camera di Commercio, uno dal Presidente del Tribunale di competenza territoriale, uno dalle associazioni di categoria.
Dal momento dell’apertura della procedura vi saranno 6 mesi di tempo per concordare con i creditori un piano di rientro per il quale non è identificato il limite di tempo della pianificazione finanziaria: sarà sufficiente l’accordo nella redazione del piano.
Saranno favorite tutte le soluzioni che potranno assicurare la continuità aziendale.
Solo in caso di mancata collaborazione da parte del debitore
o in caso di mancanza di una proposta che rappresenti una soluzione alternativa,
scatterà la dichiarazione pubblica di crisi e l’apertura della procedura di liquidazione giudiziale (non più il fallimento).
CHI SEGNALERA’ LO STATO DI CRISI
*L’IMPRENDITORE (la forma sarà quasi sicuramente estesa anche a situazioni di crisi finanziaria per persone fisiche, persone giuridiche, consumatori, professionisti, imprenditori che esercitano singolarmente attività commerciale, agricola o artigianale) stesso potrà lanciare l’allerta, nel caso in cui verifichi che determinati parametri aziendali (che saranno definiti dal Governo entro le prossime settimane) possano portare alla crisi definitiva.
Saranno escluse dalla procedura le grandi imprese (come definite dall’Unione Europea) e le società quotate in Borsa.
L’imprenditore che farà la segnalazione per la propria impresa, godrà di benefici sia in termini patrimoniali, sia in termini di responsabilità personale.
I delitti compiuti dall’imprenditore che avrà aperto la procedura, saranno considerati non punibili se il danno patrimoniale sarà di lieve entità:
la bancarotta semplice, la bancarotta fraudolenta per distrazione, falso in bilancio che ha aggravato il dissesto. L’elemento da tenere in considerazione in queste valutazioni premiali, sarà la speciale tenuità degli importi (parametri da identificare nel corso delle prossime settimane).
Sarà prevista altresì la riduzione degli interessi e delle sanzioni per debiti fiscali.
L’impresa, a seguito dell’introduzione delle nuove norme, avrà l’obbligo di organizzare la propria struttura in modo da avere degli elementi che permettano la valutazione e l’emersione immediata e tempestiva dello stato di crisi.
*GLI ORGANI DI CONTROLLO DELL’IMPRESA
Sia il Collegio sindacale, sia i revisori contabili, potranno segnalare gli elementi di allerta all’imprenditore. Se questi non risponde, o non risponde adeguatamente, gli stessi organi potranno informare l’organismo presso la Camera di Commercio che aprirà la procedura di composizione. Tutti i soggetti di controllo che segnaleranno lo stato di crisi, vedranno azzerata la loro responsabilità per i fatti e le omissioni che saranno compiuti dopo l’avvenuta segnalazione.
* I CREDITORI PUBBLICI QUALIFICATI :
Agenzia delle entrate, Agenzie per la Riscossione, Enti previdenziali.
Qualora questi Enti verifichino che l’impresa è inadempiente per “importi rilevanti” (i cui parametri di calcolo/indici finanziari sono in via di definizione da parte del Governo) segnaleranno al Tribunale l’anomalia e l’imprenditore, da quel momento, avrà 3 mesi di tempo per attivare la composizione davanti all’organismo della Camera di Commercio. Nel caso in cui gli Enti non dovessero fare la segnalazione, perderanno, in caso di crisi successiva dell’impresa, tutte le garanzie di privilegio sui loro crediti oggi esistenti.
Per i carichi fiscali, saranno comunque esclusi gli importi derivanti da attività di accertamento : questi importi non saranno infatti considerati nel complessivo importo rilevante da comunicare al momento della segnalazione da parte di detti Enti.
*LE BANCHE (valutazione in corso):
potranno fare segnalazione anche gli istituti di credito, nel momento della sospensione o della revoca dei fidi.
Le banche, quali soggetti che percepiscono per primi la criticità della situazione economico finanziaria, tendono spesso a muoversi ottenendo privilegi dalle imprese e tutelando solo sé stesse, così pregiudicando la posizione degli altri creditori (fornitori e clienti dell’impresa).
Saranno così evitate queste posizioni di privilegio conoscitivo.
* I SINDACATI (valutazione in corso):
potranno fare segnalazione qualora si verifichi un significativo ritardo (parametri numerici da identificare) nel pagamento degli stipendi.
Il Governo dovrà emanare i decreti legislativi che articoleranno e regolamenteranno compiutamente la materia, nell’arco delle prossime settimane.
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