3 novembre 2017
Scelto il nuovo Governatore della Banca centrale d’America per i prossimi 4 anni: Jerome Powell prende il posto della Yellen.
Già sottosegretario al Tesoro durante la Presidenza Usa Bush (padre),
già nel direttivo della Fed su nomina di Obama,
proviene dal mondo imprenditoriale.
E’ visto come l’uomo che continuerà nella politica molto “graduale” di rialzo dei tassi di interesse già avviata dalla Yellen, soprattutto perché, mentre l’occupazione negli Stati Uniti non presenta valori deludenti (4,2%) così come il Pil (che viaggia intorno al 3%),
è l’inflazione l’elemento che non convince le analisi economiche statunitensi.
L’inflazione non sale perché è nell’ambito della strutturazione dei salari il blocco: vi sono ancora sperequazioni sociali, così come ancora settori di scarsa produttività del lavoro.
Ragione per cui, anziché irrigidire il sistema (la risalita tassi potrebbe ridurre gli investimenti di imprese e cittadini così compromettendo la crescita dei salari e dell’inflazione) la crescita dei tassi di interesse continuerà solo gradualmente.
Diverso è l’atteggiamento nei confronti delle regole del sistema finanziario e bancario: Powell vuole allentarle, rendendo meno rigidi gli stress test bancari, in pieno accordo con quanto annunciato da Trump durante la campagna elettorale.
La Yellen invece si era detta sempre contraria all’allentamento delle regole dei mercati finanziari.
Noi non dimentichiamo che la crisi finanziaria che ha travolto l’Europa (e l’Italia, fortemente indebitata) nel 2008, nasceva proprio dalla scarsa regolamentazione e da scarsi controlli sul mercato americano.
La storia sia maestra.
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